Per Insufficienza Venosa Cronica (IVC) degli arti inferiori si intende un insieme di sintomi conseguenti ad un difficoltoso ritorno del sangue venoso dalle gambe verso il cuore causata dalla dilatazione e/o dal mancato funzionamento dell’apparato valvolare delle vene superficiali degli arti inferiori.
Le varici, in particolare, sono dilatazioni permanenti della parete delle vene.
Il numero di gravidanze, l’uso degli anticoncezionali orali e il sovrappeso contribuiscono alla loro formazione. La familiarità, il tipo di lavoro (che comporti ortostatismo o sedentarietà) e la stipsi cronica sono altri fattori che ne favoriscono l’insorgenza.
Costituiscono indicazioni all’intervento chirurgico i casi IVC nei quali la terapia farmacologica (capillaroprotettori) e fisica (elasto-compressione) non siano più in grado di prevenire o limitare l’evoluzione della malattia e le eventuali complicanze associate.
Negli ultimi anni il trattamento chirurgico della patologia venosa varicosa ha subito una progressiva, ma sostanziale, evoluzione verso la mini-invasività. Tali cambiamenti delle tecniche hanno permesso non tanto il raggiungimento di una maggiore radicalità della procedura, nel senso di abolizione del reflusso, ma, certamente, un recupero post-operatorio sempre più rapido ed una riduzione delle complicanze peri- e post-procedurali. Per tale motivo le attuali linee guida internazionali raccomandano come trattamento di prima scelta dell’insufficienza venosa cronica molteplici tecniche, variamente integrabili tra loro in base alle condizioni del paziente, allo stato locale grandezza delle vene, alle scelte dell’operatore.
Trattamento Laser endovenoso
Trattamento MOCA
Tecnica Vene (Venabloc)

Tecniche complementari intraoperatorie
Tutti gli interventi hanno una durata tra i 30 e i 60 minuti e si svolgono in REGIME AMBULATORIALE.