Screening della tiroide
La tiroide è una ghiandola localizzata alla base del collo, a cavallo della trachea e di regola non è visibile e neanche palpabile. Può andare incontro a problemi riguardanti sia la sua struttura (spesso genericamente definiti come gozzo) sia la sua funzione. Quest’ultima consiste nella produzione degli ormoni T3 e T4 in risposta all’ormone TSH proveniente dall’ipofisi.
Il gozzo è il problema più noto ma la tiroide può ammalare anche di altre patologie che interessano la sua struttura quali le tiroiditi ed i tumori. In tutti i casi può poi associarsi un problema di funzione, per eccesso (ipertiroidismo) o per difetto (ipotiroidismo).
Oggi il gozzo, inteso come un aumento di volume di tutta la tiroide, è certamente meno comune per merito della prevenzione con Iodio (iodoprofilassi mediante sale iodato); frequente è invece ancora la presenza di noduli, singoli o multipli (definiti anche come gozzo nodulare o multinodulare), spesso non visibili e non palpabili. Non danno disturbi, la funzione è di regola normale, e vengono riscontrati in occasione di altri accertamenti eseguiti sul collo.
Il problema di funzione più frequente è l’ipotiroidismo e la causa più comune è rappresentata dagli esiti di una tiroidite autoimmune (tiroidite linfocitaria o di Hashimoto) che determina una progressiva incapacità della ghiandola a produrre i suoi ormoni. Un aumento del TSH oltre i livelli di normalità, in presenza di ormoni tiroidei ancora normali, rappresenta il primo segnale del danno subito dalla ghiandola.
Sia per il gozzo, nelle sue diverse varianti, che per la tiroidite di Hashimoto (che può essere la “spia” di altra patologia autoimmune), c’è spesso familiarità e questo può essere d’aiuto nella ricerca delle persone più a rischio.
Lo screening della tiroide si divide in due livelli:
1° livello: eco tiroide+tsh reflex
2° livello: visita specialistica
La valutazione tiroidea di base (screening) si basa sull’ecografia del collo e sul dosaggio del TSH reflex nel sangue. Qualora uno od entrambi gli esami di screening siano alterati è consigliabile che sia l’endocrinologo a programmare in maniera mirata gli eventuali ulteriori accertamenti (dosaggio di autoanticorpi, scintigrafia, agoaspirato dei noduli per esame citologico…). Lo stesso vale per l’eventuale trattamento e per la programmazione dei controlli successivi.